martedì 10 marzo 2009

Il Punto del Prof.

S'inizia dalla coda e da Tamigi che sul filo di lana ha agguantato i play-off. Un omaggio dovuto a chi ci ha creduto fino in fondo. Non ce ne voglia Leanderlecht, autore di uno sprint lanciato ma senza finale. Mister Cenni si merita a pieno titolo un posto al sole, nonostante il -9 di differenza reti e una difesa ballerina. Proprio dal pacchetto arretrato parte il plauso all'ultima qualificata. Una squadra sbilanciata in avanti, con Ibra a fare il bello e cattivo tempo, che per tutto il campionato ha dovuto sopperire all'assenza della retroguardia. Deficit che però non è stato sufficiente a fermare la marcia dei ragazzi di Cenni. Sette punti nelle ultime tre punti partite, incluso lo scontro diretto con Daglialguelfo, e voilà il miracolo. Colpo ad effetto che non è riuscito sul fronte opposto e neanche a Guazzini, inabissatosi come il Napoli dello slovacco Hamsik. Che dire poi di Pandev, quando per due domeniche di fila assisti a una doppietta dei tuoi compagni di reparto. Doveva proteggere un punto di vantaggio, ma l'impresa è sfumata. Tuttavia, per essere alla prima esperienza non possiamo non fargli i complimenti. Risalendo la china, si passa alla parte nobile della classifica. La griglia play-off non è ancora definita, perchè Ganascia e Culatelli si giocheranno l'avversario in un atto supplementare. Accoppiamenti già definiti, Robe di Panna contro Tamigi e Vai Elfuccio contro Ac Già D. Entrambe sfide interessanti, vivranno nell'acerrima rivalità tra gli allenatori i momenti più emozionanti. Dei due componenti della Triade sono arcinoti i perenni botta e risposta. Ogni occasione è buona per far polemica e siamo sicuri che nuova linfa alla loro velenosa oratoria avranno tratto dagli insegnamenti di mister Mou. Su Granai e Papini è inutile fare giri di parole: si detestano e in mitiche occasioni lo scontro verbale ha lasciato spazio al duello fisico. Come vuole la leggenda, il primo ha sempre prevalso sul secondo, ma come ha ripetuto in questi giorni Ferguson, in campo le parole (e sopratutto i giochi di mano) stanno a zero. Quindi, in attesa di definire il tabellone, non resta che gustarci i due incontri, simili più a battaglie che a semplici match di pallone. La chiusura è obbligatoriamente per chi resta e chi lascia. Ai primi appartiene la compagine di Debolini che non poteva non chiudere in bellezza. Tre gol per volare in finale e far chi capire agli avversari chi comanda. Chi saluta è il duo Nerli-Venturini, campioni in carica. Hanno provato a ripetere l'exploit Amauri con Denis, ma è andata male. Di Natale qualche volta ha tolto le castagne dal fuoco, ma con 14 gol fatti non si va da nessuna parte. Dalla stelle alle stalle o dalla gloria alla polvere il finale è sempre lo stesso. Lasciano trono e corona e le velleità di fare un prodigioso bis.

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